La guida del Gargano

Salvatore
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Le Guide ai Quartieri

Il convento di San Giovanni Rotondo, situato a soli 15 mimuti di auto, come la chiesetta antica, ospitano i frati cappuccini fin dal 1540. Naturalmente nel corso dei secoli ha subito profonde e significativi cambiamenti, ma rimane sostanzialmente invariato dal momento dell'arrivo, in questo "Asil di pace dove di Dio si parla e d'altro si tace", del giovane fr. Pio da Pietrelcina (1916). Da quel momento questo luogo si lega indissolubilmente alla vita del santo e alle vicissitudini che si susseguirono. Il pellegrino ancora oggi può visitare la cella o stanza di padre Pio e altri luoghi a lui legati, in particolar modo il coro della vecchia Chiesa ove il 20 settembre del 1918 al giovane frate viene impresso dal Signore il sigillo delle stimmate.
Viale Cappuccini
Viale Cappuccini
Il convento di San Giovanni Rotondo, situato a soli 15 mimuti di auto, come la chiesetta antica, ospitano i frati cappuccini fin dal 1540. Naturalmente nel corso dei secoli ha subito profonde e significativi cambiamenti, ma rimane sostanzialmente invariato dal momento dell'arrivo, in questo "Asil di pace dove di Dio si parla e d'altro si tace", del giovane fr. Pio da Pietrelcina (1916). Da quel momento questo luogo si lega indissolubilmente alla vita del santo e alle vicissitudini che si susseguirono. Il pellegrino ancora oggi può visitare la cella o stanza di padre Pio e altri luoghi a lui legati, in particolar modo il coro della vecchia Chiesa ove il 20 settembre del 1918 al giovane frate viene impresso dal Signore il sigillo delle stimmate.

Visite turistiche

La riserva naturale Foresta Umbra che si trova a 1 ora di macchina, è un'area naturale protetta posta all'interno del Parco nazionale del Gargano. Si estende nella zona centro-orientale del Gargano, a circa 800 metri di altitudine. Il nome "umbra", deriva dal latino: cupa, ombrosa, come allora, e come in parte oggi, appare. Dal 7 luglio 2017 le sue faggete vetuste sono entrate a far parte del patrimonio UNESCO.
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Foresta Umbra
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La riserva naturale Foresta Umbra che si trova a 1 ora di macchina, è un'area naturale protetta posta all'interno del Parco nazionale del Gargano. Si estende nella zona centro-orientale del Gargano, a circa 800 metri di altitudine. Il nome "umbra", deriva dal latino: cupa, ombrosa, come allora, e come in parte oggi, appare. Dal 7 luglio 2017 le sue faggete vetuste sono entrate a far parte del patrimonio UNESCO.
Imponente monastero situato a soli 20 minuti di auto, è situato alle pendici del monte Celano (871 m) a San Marco in Lamis, tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi.
Santuario di San Matteo Apostolo
Via Convento
Imponente monastero situato a soli 20 minuti di auto, è situato alle pendici del monte Celano (871 m) a San Marco in Lamis, tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi.
Monte Sant’Angelo è un borgo situato nella parte sud del Gargano, a circa 800 metri di quota, nota sopratutto per il Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio Unesco. Oltre al santuario è degno di nota anche il quartiere medioevale rione Junno, con i vicoli strettissimi e le bianche case a schiera, con tetto a spiovente. Monte Sant’Angelo è uno dei borghi che hanno custodito meglio la cultura tipica garganica. Il Santuario di Monte Sant’Angelo, nel centro storico cittadino, è un luogo di culto antichissimo.
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Santuario di San Michele Arcangelo
127 Via Reale Basilica
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Monte Sant’Angelo è un borgo situato nella parte sud del Gargano, a circa 800 metri di quota, nota sopratutto per il Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio Unesco. Oltre al santuario è degno di nota anche il quartiere medioevale rione Junno, con i vicoli strettissimi e le bianche case a schiera, con tetto a spiovente. Monte Sant’Angelo è uno dei borghi che hanno custodito meglio la cultura tipica garganica. Il Santuario di Monte Sant’Angelo, nel centro storico cittadino, è un luogo di culto antichissimo.
Il castello è una fortificazione ridisegnata nei secoli da normanni, svevi, angioini e aragonesi. Una ''narrazione storica'' plurisecolare. Il castello di Monte Sant'Angelo testimonia ancora oggi l’alternanza di dominazioni, popoli e stili architettonici. Adagiato nel Parco Nazionale del Gargano, il maniero fu edificato dai longobardi per ampliarsi poi sotto la dominazione normanna, quando furono erette la torre dei Giganti e la torre Quadra. Fu Federico II di Svevia, invece, a far costruire la cosiddetta sala del tesoro. Guardandola oggi, la fortificazione evidenzia soprattutto l'influenza degli Aragonesi che, per difendersi da attacchi nemici, costruirono il torrione a forma di mandorla e il fossato che precede il portale di ingresso.
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Castelo de Monte Sant'Angelo
1 Via Orto Cappuccini
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Il castello è una fortificazione ridisegnata nei secoli da normanni, svevi, angioini e aragonesi. Una ''narrazione storica'' plurisecolare. Il castello di Monte Sant'Angelo testimonia ancora oggi l’alternanza di dominazioni, popoli e stili architettonici. Adagiato nel Parco Nazionale del Gargano, il maniero fu edificato dai longobardi per ampliarsi poi sotto la dominazione normanna, quando furono erette la torre dei Giganti e la torre Quadra. Fu Federico II di Svevia, invece, a far costruire la cosiddetta sala del tesoro. Guardandola oggi, la fortificazione evidenzia soprattutto l'influenza degli Aragonesi che, per difendersi da attacchi nemici, costruirono il torrione a forma di mandorla e il fossato che precede il portale di ingresso.
Uno dei capolavori di Renzo Piano, che l'ha progettata documentandosi sulle origini del cristianesimo: la forma è ispirata al Nautilus, il grandissimo sagrato è pensato per accogliere un numero immenso di persone, che possono partecipare attraverso l'innalzamento delle paratie in tessuto che sostituiscono le tradizionali vetrate, sulle quali sono dipinte scene dell'Apocalisse. Bellissimi il campanile orizzontale, l'enorme croce in pietra e gli aquilotti, tutti realizzati in pietra d'Apricena, materiale locale lavorato con criteri antisismici. E' divisa in due parti: la superiore, a sua volta, nella sala liturgica a tre navate, la cappella liturgica col tabernacolo di Bodini, e la sagrestia; quella inferiore è divisa nella cripta (ove è visibile il corpo del santo), sale conferenze, sale di accoglienza e penitenzieria. L'altare è di Arnaldo Pomodoro ed il bellissimo portone è di Mimmo Paladino.
Santuario Padre Pio
Piazzale Santa Maria delle Grazie
Uno dei capolavori di Renzo Piano, che l'ha progettata documentandosi sulle origini del cristianesimo: la forma è ispirata al Nautilus, il grandissimo sagrato è pensato per accogliere un numero immenso di persone, che possono partecipare attraverso l'innalzamento delle paratie in tessuto che sostituiscono le tradizionali vetrate, sulle quali sono dipinte scene dell'Apocalisse. Bellissimi il campanile orizzontale, l'enorme croce in pietra e gli aquilotti, tutti realizzati in pietra d'Apricena, materiale locale lavorato con criteri antisismici. E' divisa in due parti: la superiore, a sua volta, nella sala liturgica a tre navate, la cappella liturgica col tabernacolo di Bodini, e la sagrestia; quella inferiore è divisa nella cripta (ove è visibile il corpo del santo), sale conferenze, sale di accoglienza e penitenzieria. L'altare è di Arnaldo Pomodoro ed il bellissimo portone è di Mimmo Paladino.
A circa 1 ora di auto, è il comune più orientale del promontorio del Gargano e della provincia di Foggia. La particolare dislocazione urbanistica di Vieste è legata alla natura carsica del Promontorio Garganico, caratterizzato da strati rocciosi spesso erosi dall'azione marina. Il nucleo dell'abitato sorge infatti su una piccola penisola rocciosa, dalla forma più o meno simmetrica, caratteristica per le sue tre baie separate da due punte: Punta di San Francesco, rivolta verso est, ripida, rialzata e aspramente rocciosa: è qui che si ritrova il centro medievale, dato che questa parte della penisola offriva i migliori requisiti di sicurezza. In questa parte, ricca di vicoli, scalinate ed archi, si ritrova la maggior parte dei più prestigiosi edifici storici (chiesa di San Francesco, cattedrale, castello Svevo, Chianca Amara, ecc.). Punta di Santa Croce, rivolta a nord, più bassa. In questa zona, relativamente pianeggiante, il comune ha cominciato ad espandersi soltanto verso l'Ottocento. La formazione di nuovi quartieri portò successivamente la vita di paese (nuovo municipio, parco comunale, chiesa di Santa Croce, ecc.) a gravitare sempre più verso questa zona. È da questa parte che si ritrova il porto di Vieste, tutt'oggi importante per le attività peschiere e per il traffico marittimo verso le Isole Tremiti, la Croazia e verso Manfredonia, dalla quale dista 50 km. Costa di Vieste Tra le due punte si ritrova la piccola spiaggia della Marina piccola, rivolta verso il faro (ove vige divieto parziale di balneazione). A sud della punta di San Francesco si ritrova la lunga spiaggia sabbiosa del Pizzomunno che inizia dalle rocce calcaree sulle quali fu costruita la città e che si estende verso sud in direzione del villaggio di Pugnochiuso, frazione di Vieste, nato negli anni '60 per volontà di Enrico Mattei. Ad ovest della punta di Santa Croce, invece, si ritrova l'altrettanto lunga spiaggia di San Lorenzo, che a differenza della prima è ancora abbastanza ricca di spiagge libere. Inizia dal settore urbano edificato a partire dall'Ottocento (zona del porto) per estendersi verso ovest, in direzione di Peschici.
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Vieste
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A circa 1 ora di auto, è il comune più orientale del promontorio del Gargano e della provincia di Foggia. La particolare dislocazione urbanistica di Vieste è legata alla natura carsica del Promontorio Garganico, caratterizzato da strati rocciosi spesso erosi dall'azione marina. Il nucleo dell'abitato sorge infatti su una piccola penisola rocciosa, dalla forma più o meno simmetrica, caratteristica per le sue tre baie separate da due punte: Punta di San Francesco, rivolta verso est, ripida, rialzata e aspramente rocciosa: è qui che si ritrova il centro medievale, dato che questa parte della penisola offriva i migliori requisiti di sicurezza. In questa parte, ricca di vicoli, scalinate ed archi, si ritrova la maggior parte dei più prestigiosi edifici storici (chiesa di San Francesco, cattedrale, castello Svevo, Chianca Amara, ecc.). Punta di Santa Croce, rivolta a nord, più bassa. In questa zona, relativamente pianeggiante, il comune ha cominciato ad espandersi soltanto verso l'Ottocento. La formazione di nuovi quartieri portò successivamente la vita di paese (nuovo municipio, parco comunale, chiesa di Santa Croce, ecc.) a gravitare sempre più verso questa zona. È da questa parte che si ritrova il porto di Vieste, tutt'oggi importante per le attività peschiere e per il traffico marittimo verso le Isole Tremiti, la Croazia e verso Manfredonia, dalla quale dista 50 km. Costa di Vieste Tra le due punte si ritrova la piccola spiaggia della Marina piccola, rivolta verso il faro (ove vige divieto parziale di balneazione). A sud della punta di San Francesco si ritrova la lunga spiaggia sabbiosa del Pizzomunno che inizia dalle rocce calcaree sulle quali fu costruita la città e che si estende verso sud in direzione del villaggio di Pugnochiuso, frazione di Vieste, nato negli anni '60 per volontà di Enrico Mattei. Ad ovest della punta di Santa Croce, invece, si ritrova l'altrettanto lunga spiaggia di San Lorenzo, che a differenza della prima è ancora abbastanza ricca di spiagge libere. Inizia dal settore urbano edificato a partire dall'Ottocento (zona del porto) per estendersi verso ovest, in direzione di Peschici.
Peschici si trova sul litorale nord del Gargano, al centro di un tratto di costa in parte sabbiosa e in parte rocciosa, compreso tra la Baia di Calenella (Vico del Gargano) a ovest e la baia di Sfinale (Vieste) a est. Circa 30 miglia nautiche (56 km) attraverso l'Adriatico in direzione nord ovest la separano dall'arcipelago delle Isole Tremiti.
Peschici station
Peschici si trova sul litorale nord del Gargano, al centro di un tratto di costa in parte sabbiosa e in parte rocciosa, compreso tra la Baia di Calenella (Vico del Gargano) a ovest e la baia di Sfinale (Vieste) a est. Circa 30 miglia nautiche (56 km) attraverso l'Adriatico in direzione nord ovest la separano dall'arcipelago delle Isole Tremiti.
Secondo la tradizione storiografica, il centro abitato odierno avrebbe avuto un'origine analoga a quella della vicina Peschici, ossia ad opera di slavi venuti dalle coste orientali dell'Adriatico come predoni o mercenari. Gli Schiavoni, dopo essersi insediati in prossimità di una necropoli dell'età del ferro posta su un'altura chiamata Tabor, si mescolarono ai residenti raccolti in un unico centro fortificato che fu chiamato Vico. Sempre secondo questa tradizione, la cittadina fu fondata nel 970 d.C. dal leggendario condottiero schiavone Sueripolo che, al servizio dei Bizantini (o di Ottone I), aveva cacciato dal Gargano i pirati saraceni che lo avevano trasformato in un loro covo. Tuttavia, il primo documento ufficiale che attesta la presenza di un Castrum Vici sul Gargano risale al 1113 (secondo i documenti ritrovati nell'Archivio di Stato di Napoli) quando la zona era parte del normanno Ducato di Puglia e Calabria. Questa prima fortezza sarà in seguito ampliata dall'imperatore e re di Sicilia Federico II nel 1240. Durante il periodo feudale Vico fu possesso delle più importanti famiglie napoletane, tra le quali i Caracciolo e gli Spinelli. Il disastroso terremoto del 1646 causò a Vico gravi danni materiali, specialmente al convento dei frati cappuccini minori, oltre che la morte di 40 cittadini.
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Vico del Gargano
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Secondo la tradizione storiografica, il centro abitato odierno avrebbe avuto un'origine analoga a quella della vicina Peschici, ossia ad opera di slavi venuti dalle coste orientali dell'Adriatico come predoni o mercenari. Gli Schiavoni, dopo essersi insediati in prossimità di una necropoli dell'età del ferro posta su un'altura chiamata Tabor, si mescolarono ai residenti raccolti in un unico centro fortificato che fu chiamato Vico. Sempre secondo questa tradizione, la cittadina fu fondata nel 970 d.C. dal leggendario condottiero schiavone Sueripolo che, al servizio dei Bizantini (o di Ottone I), aveva cacciato dal Gargano i pirati saraceni che lo avevano trasformato in un loro covo. Tuttavia, il primo documento ufficiale che attesta la presenza di un Castrum Vici sul Gargano risale al 1113 (secondo i documenti ritrovati nell'Archivio di Stato di Napoli) quando la zona era parte del normanno Ducato di Puglia e Calabria. Questa prima fortezza sarà in seguito ampliata dall'imperatore e re di Sicilia Federico II nel 1240. Durante il periodo feudale Vico fu possesso delle più importanti famiglie napoletane, tra le quali i Caracciolo e gli Spinelli. Il disastroso terremoto del 1646 causò a Vico gravi danni materiali, specialmente al convento dei frati cappuccini minori, oltre che la morte di 40 cittadini.
Mattinata a soli 35 minuti di auto, è un comune italiano di 6 059 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Un territorio affascinante ricco di storia, cultura e bellezze paesaggistiche. Situata sulla costa meridionale del promontorio del Gargano, si affaccia nel golfo di Manfredonia ed è una località balneare più volte insignita della Bandiera Blu dalla Foundation for Environmental Education e delle "vele" della Guida Blu di Legambiente.
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Mattinata
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Mattinata a soli 35 minuti di auto, è un comune italiano di 6 059 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Un territorio affascinante ricco di storia, cultura e bellezze paesaggistiche. Situata sulla costa meridionale del promontorio del Gargano, si affaccia nel golfo di Manfredonia ed è una località balneare più volte insignita della Bandiera Blu dalla Foundation for Environmental Education e delle "vele" della Guida Blu di Legambiente.

Percorsi trekking

La Foresta Umbra è certamente il luogo simbolo dell’escursionismo garganico. Reti di sentieri attrezzati sono presenti in quest’area già da diversi decenni. Da qualunque direzione si provenga, l'inizio della Foresta, è segnalato da grandi pannelli in legno. Il Corpo Forestale ha anche attrezzato la foresta con aree da pic-nic, in prossimità delle quali partono sentieri indicati da tabelle che recano la località di partenza, quella di arrivo ed il tempo di percorrenza. Lungo i sentieri si trovano segnavia in vernice gialla su alberi e rocce che consentono di immergersi in una dimensione naturale senza avere la paura di perdersi. In prossimità dell’inizio dei diversi sentieri sono sempre presenti aree di parcheggio. I sentieri segnalati sono quindici, tutti dotati di cartelli direzionali, indicazioni delle località e segnavia. Sia per la tabellonistica che per aree di sosta e staccionate vi è grande attenzione all’uso dei materiali privilegiando il legno ed in alcuni casi la pietra rendendo così discreta la presenza dei sentieri. Ovviamente non tutte le piste presenti in foresta sono segnalate. Spesso lungo i percorsi si incontrano brevi deviazioni che consentono di visitare delle gravi. Ogni grave è accuratamente delimitata e dotata di tabella esplicativa con i dati essenziali della cavità. Le attrattive della Foresta sono arricchite dalla presenza di un museo naturalistico e uno sportello informativo per i visitatori sito nei pressi di Villaggio Umbra. Presso il museo si possono anche affittare delle mountain bike. Qui possono essere acquistati testi, cartine, materiali informativi e gadget. L’area è oggetto di una continua manutenzione e raccolta di rifiuti. Lo sviluppo complessivo della rete dei sentieri di Umbra è di circa 54 km. Questi i percorsi attrezzati: 1. Sfilzi – Casalini; 2. Sfilzi – Caritate; 3. Baracconi – Monte Maiuri – Caritate; 4. Caritate – Ginestra Inferiore; 5. Ginestra Inferiore – Ginestra Superiore; 6. Ginestra Superiore – Torre Palermo; 7. Regresso – Valle del Tesoro; 8. Laghetto d’Umbra – Falascone; 9. Falascone – Murgia; 10. Murgia – Lago d’Otri; 11. Murgia – Laghetto d’Umbra; 12. Murgia - Dispensa; 13. Dispensa – Lago d’Otri; 14. Cantoniera – Paglizzi; 15. Paglizzi – Scaranappe.
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Foresta Umbra
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La Foresta Umbra è certamente il luogo simbolo dell’escursionismo garganico. Reti di sentieri attrezzati sono presenti in quest’area già da diversi decenni. Da qualunque direzione si provenga, l'inizio della Foresta, è segnalato da grandi pannelli in legno. Il Corpo Forestale ha anche attrezzato la foresta con aree da pic-nic, in prossimità delle quali partono sentieri indicati da tabelle che recano la località di partenza, quella di arrivo ed il tempo di percorrenza. Lungo i sentieri si trovano segnavia in vernice gialla su alberi e rocce che consentono di immergersi in una dimensione naturale senza avere la paura di perdersi. In prossimità dell’inizio dei diversi sentieri sono sempre presenti aree di parcheggio. I sentieri segnalati sono quindici, tutti dotati di cartelli direzionali, indicazioni delle località e segnavia. Sia per la tabellonistica che per aree di sosta e staccionate vi è grande attenzione all’uso dei materiali privilegiando il legno ed in alcuni casi la pietra rendendo così discreta la presenza dei sentieri. Ovviamente non tutte le piste presenti in foresta sono segnalate. Spesso lungo i percorsi si incontrano brevi deviazioni che consentono di visitare delle gravi. Ogni grave è accuratamente delimitata e dotata di tabella esplicativa con i dati essenziali della cavità. Le attrattive della Foresta sono arricchite dalla presenza di un museo naturalistico e uno sportello informativo per i visitatori sito nei pressi di Villaggio Umbra. Presso il museo si possono anche affittare delle mountain bike. Qui possono essere acquistati testi, cartine, materiali informativi e gadget. L’area è oggetto di una continua manutenzione e raccolta di rifiuti. Lo sviluppo complessivo della rete dei sentieri di Umbra è di circa 54 km. Questi i percorsi attrezzati: 1. Sfilzi – Casalini; 2. Sfilzi – Caritate; 3. Baracconi – Monte Maiuri – Caritate; 4. Caritate – Ginestra Inferiore; 5. Ginestra Inferiore – Ginestra Superiore; 6. Ginestra Superiore – Torre Palermo; 7. Regresso – Valle del Tesoro; 8. Laghetto d’Umbra – Falascone; 9. Falascone – Murgia; 10. Murgia – Lago d’Otri; 11. Murgia – Laghetto d’Umbra; 12. Murgia - Dispensa; 13. Dispensa – Lago d’Otri; 14. Cantoniera – Paglizzi; 15. Paglizzi – Scaranappe.

Offerta gastronomica

L’ambiente familiare e il servizio informale accolgono la clientela che raggiunge il paese di San Giovanni Rotondo per ammirare l’opera di Padre Pio senza rinunciare ad una sosta ristoratrice. Siamo a pochi passi dal Santuario che si raggiunge a piedi in 5 minuti. Ampio parcheggio gratuito a disposizione per i nostri ospiti.
Osteria Antica Piazzetta
161 Viale Aldo Moro
L’ambiente familiare e il servizio informale accolgono la clientela che raggiunge il paese di San Giovanni Rotondo per ammirare l’opera di Padre Pio senza rinunciare ad una sosta ristoratrice. Siamo a pochi passi dal Santuario che si raggiunge a piedi in 5 minuti. Ampio parcheggio gratuito a disposizione per i nostri ospiti.
Ristorante Di Cucina Tradizionale
Trattoria Chiazza Ranna
78 Via Pirgiano
Ristorante Di Cucina Tradizionale
La graziosa piazzetta antistante l'attività, fa da cornice ai locali risalenti al 1500. Gli ambienti interni sono caratterizzati da volte a crociera in tufo, mura in pietra e arredamento in legno, che rendono l'atmosfera calda e familiare.La cucina si basa su materie prime made in Puglia con qualche piccola contaminazione di ingredienti di altre realtà regionali. Antipasti vegetariani a base di legumi,verdure,ortaggi di produzione locale,.... i salumi del subappenino Dauno,formaggi e latticini del Gargano di alta qualità, danno ristoro ai clienti che desiderano cenare ma non troppo. Per proseguire primi piatti stagionali come le orecchiette alle cime di rape o alle cicoriette e pomodoro, i cavatelli murgiani alla matriciana Garganica,orecchiette al profumo dei Monti Dauni con cicerchie e pancetta...continuando la cena si può scegliere fra una selezione di carni alla griglia ; filetto, tagliata, entrecote, salsiccia di vitello e costicine di agnello, il tutto selezionati per noi dal nostro macellaio di fiducia da allevamenti del Gargano. Ampia scelta di piatti a base di Baccalà: alla mediterranea, con funghi cardoncelli, fritto, con cime di rape, con i ceci, peperoni in agrodolce, limone e basilico.Per concludere la cena più di 15 dessert di nostra produzione, menzioniamo la millefoglie alla crema diplomatica, crema di ricotta al cioccolato, mustaccioli alle mandorle, carangi, ricotta e pera a modo nostro.Carta dei vini con 250 etichette di vini italiani, con uno sguardo importante alla Puglia e ai piccoli produttori, piccola selezione di distillati italiani ed esteri.
Opus Wine
12 Traversa Castellana
La graziosa piazzetta antistante l'attività, fa da cornice ai locali risalenti al 1500. Gli ambienti interni sono caratterizzati da volte a crociera in tufo, mura in pietra e arredamento in legno, che rendono l'atmosfera calda e familiare.La cucina si basa su materie prime made in Puglia con qualche piccola contaminazione di ingredienti di altre realtà regionali. Antipasti vegetariani a base di legumi,verdure,ortaggi di produzione locale,.... i salumi del subappenino Dauno,formaggi e latticini del Gargano di alta qualità, danno ristoro ai clienti che desiderano cenare ma non troppo. Per proseguire primi piatti stagionali come le orecchiette alle cime di rape o alle cicoriette e pomodoro, i cavatelli murgiani alla matriciana Garganica,orecchiette al profumo dei Monti Dauni con cicerchie e pancetta...continuando la cena si può scegliere fra una selezione di carni alla griglia ; filetto, tagliata, entrecote, salsiccia di vitello e costicine di agnello, il tutto selezionati per noi dal nostro macellaio di fiducia da allevamenti del Gargano. Ampia scelta di piatti a base di Baccalà: alla mediterranea, con funghi cardoncelli, fritto, con cime di rape, con i ceci, peperoni in agrodolce, limone e basilico.Per concludere la cena più di 15 dessert di nostra produzione, menzioniamo la millefoglie alla crema diplomatica, crema di ricotta al cioccolato, mustaccioli alle mandorle, carangi, ricotta e pera a modo nostro.Carta dei vini con 250 etichette di vini italiani, con uno sguardo importante alla Puglia e ai piccoli produttori, piccola selezione di distillati italiani ed esteri.
Se vi piace la pizza Napoletana, non potete non assaggiare la pizza di Orazio. Assolutamente fantastica. Ottimo l’impasto, la lievitazione, cottura sempre perfetta ed ingredienti buoni e genuini come certifica la prestigiosa guida del Gambero Rosso
Regina Margherita
114 Viale Aldo Moro
Se vi piace la pizza Napoletana, non potete non assaggiare la pizza di Orazio. Assolutamente fantastica. Ottimo l’impasto, la lievitazione, cottura sempre perfetta ed ingredienti buoni e genuini come certifica la prestigiosa guida del Gambero Rosso